Data / Ora
Data - 20/11/2014 - 10/03/2015
0:00
Luogo
#_LOCATIONLINK
Soddisfazione ed emozioni per il festeggiamento dei 20 anni del centro diurno L’Archimede
Cavalese, 20 novembre 2014
Si è svolta con successo la serata per il festeggiamento del ventennale del centro diurno L’Archimede a Cavalese della Cooperativa Progetto 92 presso la Sala della Biblioteca di Cavalese. Un centinaio di persone hanno partecipato con emozione ed hanno condiviso ricordi e sfide portate avanti con e nella comunità della Val di Fiemme dagli educatori e dai servizi. A spiegare il senso della serata, intitolata PER CRESCERE UN BAMBINO CI VUOLE UN VILLAGGIO è intervenuto Franco Floris, pedagogista e direttore della rivista Animazione Sociale: “Nel villaggio ciascuno ha la responsabilità di occuparsi dell’altro. Rispondere ai bisogni del villaggio è compito di tutti. C’è villaggio se c’è inclusione, grazie all’insieme delle relazioni di coloro che vi vivono”. Significativo il riferimento a Don Milani, per cui “dai problemi, sortirne da soli, è avarizia, sortirne assieme invece è politica”. Fare ricerca dunque da parte di tutti i membri del villaggio/comunità è fondamentale per trovare risposte partecipate ed individuare possibilità, per affrontare insieme i problemi in maniera rigenerativa. Riferendosi ai bambini e ai ragazzi, aggiunge: “Se sono figli del villaggio, devono poter vivere e muoversi al suo interno. I ragazzi devono poter sperimentare la gioia di prendersi cura di un pezzo di paese, sperimentare l’arte di vivere avventure collettive. In sostanza, per crescere un bambino ci vuole un villaggio, come per crescere un villaggio ci vuole ogni bambino”. Sono intervenuti poi, nell’ordine, Alberto Casal, assessore della Comunità di Valle; Michele Malfer, assessore del Comune di Cavalese, che ci ha ricordato come in questi vent’anni il centro abbia preso per mano più di 170 bambini e le loro famiglie; Paolo Mezzena, Presidente di Progetto 92, che ha espresso la necessità di fare villaggio anche tra Cooperative e organizzazioni; Mara Lazzeri, educatrice di Progetto 92, che ha ricordato i primissimi anni del centro; Chiara Baiocco, volontaria ed ex-fruitrice del centro; Michele Tonini, in rappresentanza del servizio attività sociali per la Comunità Territoriale della Val di Fiemme, che ha letto la relazione della responsabile Manuela Silvestri sulla storia dei servizi sociali nella Valle.
La responsabile del centro Rosella Comai riporta al fatto che, sulla base dell’idea che abbiamo del villaggio futuro, sceglieremo quali sfide educative seguire: “L’educazione è una sfida individuale e collettiva, che viene agita nella quotidianità, che non è mai banale, altrimenti anche il nostro educare sarebbe banale. La nostra sfida educativa è di rendere speciale il quotidiano, di trasmettere sicurezza, attraverso le azioni semplici e il desiderio di rendere bello ogni momento”.
Alcune riflessioni significative sono state infine espresse dagli interventi liberi del pubblico, con l’assistente sociale Gloria Felicetti, un genitore e un ragazzo che ha frequentato per anni il centro.
Progetto 92 ringrazia tutti gli operatori, i collaboratori, le istituzioni, i servizi sociali, le realtà associative, le famiglie, i bambini e i ragazzi che sono stati e che sono parte della vita del centro.